Una disputa millenaria tra Cina, Giappone e Corea del Sud sulle origini dell’albero dai frutti rossi. E così alla fine il quarto gode: l’Italia, con il suo celebre “sanguis Jovis”
“La Bellezza… e un buon bicchiere di vino salveranno il mondo”.
di Irma D’Alessandro
Tra i due litiganti, Corea del Sud e Giappone, il terzo gode ed il quarto vince.
E’ un “classico” e così è stato anche a proposito del ciliegio, non solo fiore, albero o frutto, ma vero e proprio “pomo della discordia” al centro di una battaglia culturale tra Giappone, Corea del Sud e Cina. In particolare, nei decenni passati il Paese del Sol Levante e la Corea del Sud hanno a lungo dibattuto sull’origine dell’albero di ciliegio, sul suo terroir.
A proposito di questa disputa giunta a un punto di stallo e senza soluzione, recentemente è intervenuto He Zongru, presidente della “China Cherry Blossom Association”, il quale salomonicamente ha diviso le due parti e posto sul tavolo un’altra teoria, cioè che il primo, originario albero di ciliegio fosse nativo delle pendici dell’ Himalaya, quindi originario della Cina: scacco matto!
Mitologia o realtà, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, o per chiunque (Giappone, Corea del Sud o Cina ) si faccia il tifo, è indubbio che la fioritura dell’albero di ciliegio sia uno spettacolo della natura unico al mondo, anche con un senso religioso…
Le origini del ciliegio nel vino, o meglio in un vino su tutti, portano alle radici del Sangiovese, vitigno coltivato nell’Italia Centrale sin dai tempi degli Etruschi. L’etimologia del nome di questo vino è tutta latina: “sanguis Jovis”, sangue di Giove, in riferimento al colore rosso rubino del vino derivato da questo particolare vitigno e dalle sue uve.
Dal 1400 in poi, in pieno Rinascimento, il vitigno Sangiovese era ormai diffusissimo in Toscana, Emilia Romagna e Italia settentrionale.
E così, ben diverso dallo stile del Sangiovese di Toscana, si diffonde il Sangiovese di Romagna, più marcato nel sentore del frutto rosso, più rotondo, meno acido e, anche nella sua versione più “matura” ,magari dopo un passaggio in barrique di legno di quercia, un po’ meno costoso generalmente del suo cugino toscano.
E così dalla lunga e antica disputa sul ciliegio tra Giappone, Corea del Sud e Cina a stappare, alla fine, è l’Italia!
Irma D’Alessandro
Irma D’Alessandro, giornalista sportiva e conduttrice. A Mediaset da 30 anni. Il calcio internazionale il suo playground. Inglese e Spagnolo le alternative all’ Italiano. Appassionata di sport e viaggi, di fiori e vini