Conduttrice di innumerevoli programmi televisivi (ora “Chef per passione”), giornalista, concorrente di reality, vincitrice con Patrizia Rossetti di Pechino Express, opinionista su Rai 1, è anche un’intenditrice della buona cucina e del buon vino: “I miei preferiti? Sono piemontese e quindi tutti i vini della mia regione, ma anche il calabrese Cirò con cui cucino la stroncatura con la ‘nduja”
di Luca D.F.
Maria Teresa Ruta non ha bisogno di presentazioni. Diventata popolarissima grazie ai programmi sul calcio, in seguito ha condotto programmi di tutti i generi e ha partecipato a 3 reality: “L’Isola dei Famosi”, il “Grande Fratello Vip” e, nel 2018, in coppia con Patrizia Rossetti, ha vinto la settima edizione di “Pechino Express”. Negli ultimi anni è stata opinionista a “Pomeriggio 5”, ha partecipato a “Back to school” e “Tale e quale show”. In questo periodo è stata ospite di “Uno Mattina” e “Storie italiane” su Rai 1 e di “Generazione Z” e “Storie di donne al bivio” su Rai 2. Inoltre, conduce “Chef per passione” che viene trasmesso da una serie di reti locali in diverse regioni italiane. È anche una conoscitrice della buona cucina e del buon vino.
Maria Teresa, quali sono i tuoi vini preferiti?
“Sono piemontese e quindi tutti i vini della mia regione, in particolare quelli strutturati come il Barolo e il Barbera. Mia madre è di Taurianova in Calabria e quindi sono abituata a bere il Cirò, con il quale cucino la stroncatura con la ‘nduja. Non metto mezzo bicchiere di Cirò nella pasta, ma la cucino nel Cirò! La stroncatura è tipica della piana di Gioia Tauro, sono un’esperta visto che un mio parente possiede un pastificio a Gioia Tauro. Saper abbinare il vino al cibo, secondo me, è fondamentale per gustarlo al meglio. Con lo gnocco fritto ci vuole il Lambrusco. Con i piatti sardi si beve il Cannonau. Di recente ho stappato bottiglie del 1971, ho lasciato ossigenare per 25 minuti e poi ho l’ho gustato: aveva un sapore divino. Mi avevano detto che berlo dopo 30-40 minuti avrebbe cambiato il suo sapore e forse non mi sarebbe piaciuto. È importante farsi spiegare queste cose da chi se ne intende”.
E fra i vini bianchi?
“I vini fruttati del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. A fine pasto, invece, mi piacciono il Marsala e il Passito di Caluso. In ogni caso, sono una fan dei vini italiani”.
Hai presentato eventi legati al vino?
“Si, molte volte. Ho presentato eventi al Salone Nazionale del Vino Novello a Vicenza, al Vinitaly a Verona, alla gara delle botti a Montepulciano, dove ho anche fatto parte della giuria che doveva votare il vino più buono, solo che io dopo aver assaggiato il vino lo mandavo giù…”.
In questo momento, sei in onda con “Chef per passione” in cui cucini piatti italiani di varie regioni. Contate di inserire anche un angolo dedicato al vino?
“Si, infatti ci stiamo nel settore. Lo scorso settembre abbiamo registrato 48 puntate. A fine maggio-inizio giugno dovremmo realizzarne altrettante. Il programma è perfetto per parlare di vino”.
In una puntata di “Chef per passione” dici di aver mangiato il coccodrillo, il pipistrello, il serpente, le cavallette, le formiche fritte. Raccontaci.
“Questi animali non fanno parte della nostra tradizione culinaria, ma in altre zone del mondo sono considerati cibo e mangiarli è normale, come lo è per noi mangiare il pollo o il manzo. Alcuni di questi animali hanno un sapore simile ai quelli cui siamo abituati. Ad esempio, dopo essere stati fritti il coccodrillo e il serpente hanno un sapore simile al baccalà. Sono stata nella foresta amazzonica, dove le formiche fritte sono considerate una prelibatezza. Mangiare o non mangiare determinate cose è quasi sempre una questione culturale”.
Quindi non avresti problemi a mangiare la pasta con la farina di grilli?
“Non avrei alcun problema. La farina di grilli non fa male alla salute e comunque la pasta ne contiene una piccola quantità. Finché non verrà dimostrato che questi nuovi prodotti fanno male, non vedo motivi per non mangiarli”.
Al di là della tua passione per la cucina, avendo mille impegni anche tu pranzerai con un panino…
“Assolutamente no. Mangio sempre un piatto vero. Durante la giornata bevo spremute, centrifughe e mangio tanta frutta. Finora questo tipo di alimentazione ha giovato alla mia salute e quindi continuo così. Ho sempre fatto tanto sport e anche questo aiuta a mantenere un fisico tonico. Da ragazza ero una agonista.”
Della tua carriera di atleta non si parla mai. In quale sport ti sei cimentata?
“Ho gareggiato dal 1973 al 1980 in diverse specialità dell’atletica, dal mezzofondo al lancio del giavellotto passando per tutti i tipi di corsa, compresa la campestre. I risultati migliori li ho raggiunti nella 4×100 e nel lancio del peso, conquistando la medaglia d’oro ai Giochi della Gioventù nel 1977 mandando la sfera (che pesava 4 chili) a 9,27 metri. Ho vinto l’argento nei 1.500 metri e il bronzo negli 800 metri”.
Luca D.F.
Giornalista poliedrico ma specializzato in sport e spettacolo, collabora con quotidiani, periodici e riviste online vantando una lunga milizia radiotelevisiva. Ha scritto per Corriere della Sera, Il Giornale, Controcampo, Men’s Health Italia, Guerin Sportivo, Jack e Progress.