L’incontro dell’UNWTO nella capitale dell’Armenia ha esplorato l’enoturismo come leva di sviluppo economico, sostenibilità e valorizzazione culturale
di Nello Gatti
La recente 8° Conferenza Globale sul Turismo del Vino delle Nazioni Unite (UNWTO), tenutasi a Yerevan dal 11 al 13 settembre 2024, ha rappresentato un’importante pietra miliare sia per l’Armenia che per il settore del turismo vinicolo a livello globale. Con la partecipazione di oltre 300 delegati provenienti da più di 25 Paesi, l’evento ha puntato i riflettori sull’importanza del turismo enologico come leva di sviluppo economico e coesione territoriale, con un focus specifico su innovazione, integrazione, digitalizzazione e sostenibilità.
Il ruolo strategico del turismo del vino
L’incontro ha evidenziato come l’enoturismo possa diventare un potente strumento di crescita economica, contribuendo alla preservazione culturale e alla creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto nelle aree rurali. Il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan ha sottolineato l’importanza di rafforzare la cooperazione tra il governo armeno e l’UNWTO per sviluppare pacchetti turistici regionali, ampliando così l’offerta oltre la capitale Yerevan. Questo approccio mira a distribuire i benefici del turismo in modo più equo, favorendo le comunità rurali e le aziende vinicole locali.
Anche Zurab Pololikashvili, Segretario Generale dell’UNWTO, ha elogiato l’Armenia come destinazione ideale per l’enoturismo, sottolineando come il turismo del vino debba evolvere verso un’offerta più esperienziale, in cui i visitatori non solo degustano il vino, ma si connettono anche con le persone e le radici della comunità locale.
L’Armenia al centro dell’innovazione vinicola
Tra gli interventi chiave, Zaruhi Muradyan, Direttrice Esecutiva della Vine and Wine Foundation of Armenia, ha messo in evidenza l’importanza di formare professionisti del settore con competenze pratiche e di facilitare collaborazioni tra i diversi stakeholder. In pochi anni, l’Armenia ha visto crescere esponenzialmente il numero di turisti del vino, passando da 5.000 a 100.000 visitatori annui, grazie a politiche di sviluppo integrate che legano viticoltura, educazione e turismo.
Il Paese ha anche presentato innovazioni nella sostenibilità, con un forte impegno verso pratiche enologiche ecocompatibili, necessarie per fronteggiare il cambiamento climatico. Muradyan ha inoltre sottolineato come l’ospitalità armena, le cantine moderne e i siti storici, come la grotta Areni-1, risalente a 6000 anni fa, abbiano attratto un’attenzione crescente da parte del pubblico internazionale.
Sfide e opportunità per il futuro
Nonostante il successo dell’evento, l’Armenia deve ancora affrontare sfide legate alla promozione internazionale dei suoi prodotti vinicoli. Attualmente, il vino armeno è poco conosciuto nei mercati chiave come Stati Uniti e Cina. Secondo Gevorg Papoyan, Ministro dell’Economia, saranno necessarie campagne di marketing a lungo termine per posizionare l’Armenia nel competitivo mercato globale del vino
Inoltre, l’incontro ha posto l’accento sulla necessità di infrastrutture adeguate, al fine di sostenere la crescente domanda di enoturismo. Le opportunità di investimento in questo settore sono numerose, soprattutto nella costruzione di guesthouse e strutture ricettive nelle aree rurali, dove il turismo del vino può rappresentare una fonte stabile di reddito per le famiglie locali.
Nello Gatti
Vendemmia tardiva 1989, poliglotta, una laurea in Economia e Management tra Salerno e Vienna, una penna sempre pronta a scrivere ed un calice mezzo tra mille viaggi, soggiorni ed esperienze all’estero. Insolito blend di Lacryma Christi nato in DOCG irpina e cresciuto nella Lambrusco Valley, tutto il resto è una WINE FICTION.