In che modo i droni, strumenti di punta del controllo della vite, decidono quando raccogliere?
A poche settimane dall’inizio della raccolta nel Médoc, Le Figaro Vin parla di droni già in prima linea. L’innalzamento generalizzato delle temperature costringe infatti i viticoltori ad anticipare l’inizio della vendemmia, mentre la scelta della data vendemmiale rimane più complicata che mai. L’aiuto arriva da un prezioso alleato, il drone. Vediamo come.
La vigna è un ecosistema sensibile, e stimare l’inizio della vendemmia non è affatto facile. Per determinare con precisione il calendario della vendemmia, deciso sulla base di una stima della maturità fisiologica delle uve, i professionisti della vite possono ora contare su un asset fondamentale: il drone teletrasportato, in grado di mappare lo stato di salute delle viti e la maturazione delle uve, e di consentire un migliore controllo dello sviluppo della vite, come racconta Nicolas Labenne, direttore tecnico del 5ᵉ Grand Cru Classé di Pauillac.
A 20 metri dal suolo, il drone elettrico progettato da Telespazio, filiale del gruppo Thalès, è il primo tecnico non umano a monitorare la crescita e lo sviluppo della vite. Dotato di una macchina fotografica, il piccolo aereo telecomandato cattura immagini dal cielo che radiografano le vigne. Grazie a questo telerilevamento, i tecnici del vigneto dispongono di una cartografia a infrarossi sviluppata a partire da immagini riprese dai satelliti e che rivelano una rete precisa del terroir, elemento chiave nel trattamento ottimale di ogni appezzamento. Nicolas Labenne: “Le immagini satellitari ci permettono di stilare una mappa di vigoria, che viene poi confermata dalle verifiche di maturazione effettuate sul campo. Da lì, operiamo una divisione intra-appezzamento in base ai risultati ottenuti grazie alle immagini, combinate con la nostra conoscenza della resistività dei suoli. È su questa base che ci è poi possibile effettuare raccolte settorializzate”.
Tenendo conto della singolarità fisiologica di ogni appezzamento, è possibile decidere in modo differenziato la data di inizio della raccolta delle uve, la cui corretta maturazione è la prima garanzia di un’annata di valore. Oltre a questo utilizzo, particolarmente gradito con l’avvicinarsi di settembre, l’aiuto tecnologico, in costante sviluppo, permette di garantire un monitoraggio ottimale della vite. Una tecnologia all’avanguardia che promuove una viticoltura virtuosa e che consente di preservare il terroir.
Se la tecnica è servita da tempo alla crescita quantitativa dell’agricoltura e della viticoltura, questa rivoluzione permette l’espressione naturale della vite e il miglioramento qualitativo della produzione, per la gioia dei viticoltori, come dei consumatori.