Una città viva tutto l’anno che oltre al suo centro storico offre itinerari paesaggistici e piccoli patrimoni enologici e gastronomici
di Marco Colognese
Parliamo di Romagna e partiamo da una località emblematica. Si nomina Rimini e la prima cosa che ci viene in mente è l’estate: spiagge e ombrelloni punteggiati da una lunga serie di bagni e il lungomare che pullula di turisti. Una visione per certi versi inevitabile, ma di certo in qualche modo stereotipata.
Perché Rimini è anche e soprattutto una città viva tutto l’anno
che merita di essere visitata per il suo centro storico.
Non soltanto, però, perché basta volgere il capo dalla parte opposta al mare per notare il verde delle sue colline:
lì c’è un mondo da scoprire,
sia da sotto il profilo paesaggistico
sia per quel che concerne piccoli patrimoni enologici e gastronomici.
Così, una volta esplorata la città, tra tappe come l’Arco di Augusto, Piazza Tre Martiri e la Domus del Chirurgo, magari dopo aver pranzato in un locale interessante come Abocar Due Cucine, stella Michelin proprio in centro, si può addentrarsi verso l’entroterra alla scoperta di luoghi che vale la pena conoscere e visitare. Come ad esempio la Comunità di San Patrignano a Coriano, una realtà impressionante sotto tanti punti di vista. Nell’arco dei quarantacinque anni dalla sua nascita sono tantissime le persone uscite da una spirale tremenda come quella delle dipendenza, grazie all’apprendimento di un mestiere e alla rinascita attraverso la passione.
Vite San Patrignano
Così la comunità è anche cantina, frantoio, caseificio, forno e tanti altri aspetti che una volta incontrati lasciano il segno. Recentissima è la scelta di Carlo Cracco di affidarsi proprio alle ragazze e ai ragazzi di San Patrignano per dar vita alle etichette di Vistamare vinificando le uve della sua azienda agricola a Santarcangelo di Romagna. Se visitare San Patrignano è un’esperienza decisamente toccante, vale la pena fermarsi anche a mangiare da Vite, agriturismo gastronomico di grande valore curato sempre dalle persone della Comunità, dove nei piatti si utilizzano in gran parte ingredienti della filiera interna, da accompagnare naturalmente a bottiglie di carattere come l’AVI Romagna Sangiovese DOC Superiore Riserva o Aulente, Rubicone Rosso IGT, prodotti dalla lunga storia.
Vini Tenuta Saiano
A una ventina di chilometri da San Patrignano c’è una realtà composita che merita di essere vista. Si tratta della Tenuta Saiano e si trova a Po nella bellissima Valmarecchia dove Romagna, Marche e Toscana si toccano. A circa quattrocento metri sul livello del mare, cento ettari complessivi di cui otto di vigneti e una famiglia, i Maggioli, al centro di un’idea che comprende oltre alla produzione di vini una filiera fatta anche di carni, salumi e olio.
La Sangiovesa
Nel progetto c’è spazio anche per quella che è ormai una celebre osteria come La Sangiovesa a Santarcangelo di Romagna (dove si può mangiare un’ottima cucina tradizionale) e la Vermuteria nell’antico Teatro Condomini. Merita una sosta anche Via Saffi 32, la bottega di cose buone dove acquistare tutti i prodotti della stessa tenuta. La produzione di vino, con pratiche da metodo biodinamico ma senza certificazioni, prevede uve Sangiovese, Grechetto e Trebbiano. Fermentazioni spontanee a temperature non controllate, nessun utilizzo di lieviti selezionati; i vini non vengono filtrati, né chiarificati. Va da sé che ne escano prodotti dalla personalità decisa. Da assaggiare l’Animo, di fresca succosità, da Grechetto Gentile a contatto con le bucce per 3 giorni in vasca di acciaio e poi affinato per 6 mesi in vasca di cemento, ma anche il Sanzves, un Sangiovese che gioca sulla freschezza. Vale assolutamente la visita un luogo dal grande fascino e per certi versi magico come l’Olfattorio realizzato con Baldo Baldinini, alchimista e grande naso, dove si conservano botaniche, oli essenziali e spezie da tutto il mondo, utilizzati come base per i vermouth della linea Dibaldo. Non mancano nella tenuta quattro stanze affacciate sulla Valmarecchia con una magnifica vista sulla Rocca di Montebello e sulle campagne circostanti. A pochissima distanza e sempre nel comune di Torriana ecco ancora un paio di belle stanze per la notte, una grande cucina e una cantina molto ben fornita all’Osteria del Povero Diavolo, dove Giuseppe Gasperoni, cuoco sorridente e capace, ha predisposto un’accoglienza come si deve e una notevole colazione.
Ennio Ottaviani, il team
Scendendo verso il mare e verso sud, si trova l’oasi faunistica della Valle del Conca. Più di 700 ettari tra la foce del fiume Conca e Morciano di Romagna, arriva fino a Misano, Cattolica, San Giovanni in Marignano e San Clemente. In quest’ultimo comune, a 5 chilometri dall’Adriatico, ha sede la cantina Enio Ottaviani, nata sessant’anni fa per opera dell’omonimo fondatore. Un’azienda di famiglia che con Massimo e Davide Lorenzi ha dato vita a una filiera con gli agricoltori del territorio e produce vini da 12 ettari vitati su terreni franco-argillosi sulle colline che guardano al mare, la cui brezze influenzano costantemente la produzione. La Rebola Colli di Rimini da Grechetto Gentile, vinificata e affinata in cemento, è un vino fresco con toni balsamici e agrumati e una bella sapidità. La cantina accoglie per visite e degustazioni e grazie a una collaborazione con Romagna Bike è inoltre possibile farne la base per noleggiare una bicicletta e percorrere diversi chilometri tra il mare e l’entroterra tra panorami di grande bellezza.