Non solo mobili, casette, librerie, persino palestre: la Tommasi Maronese a Mansuè (Treviso) produce anche cassette regalo per bottiglie e scaffali, entra nelle cantine e si mette a disposizione dei produttori. d’ordine: sostenibilità”
di Camilla Rocca
Quest’anno la sua azienda, Tommasi-Maronese, compie 61 anni: siete un’eccellenza veneta del legno, con un occhio alla natura… Giusto?
È vero, siamo nati nel 1964 grazie a mio padre, il fondatore: l’anno scorso abbiamo compiuto sessant’anni e io rappresento la seconda generazione. Ci occupiamo di complementi di arredo e accessori per mobili a base legno e derivati. I nostri prodotti vanno dal completamento dei mobili, alla rifinitura, dal battiscopa allo stipite allo zoccolo della cucina alla copertura delle pareti. Il nostro impegno è creare il vestito ad hoc per ogni situazione, collaboriamo alla progettazione e realizzazione del prodotto. Al centro del nostro impegno ci sono la sostenibilità e la qualità produttiva del servizio: mettiamo al centro l’ambiente e le persone.
Cosa rappresenta per voi il termine sostenibilità?
È la nostra parola d’ordine. Cerchiamo di creare le condizioni per l’industrializzazione sostenibile, sia dal punto di vista ambientale, rispettando il Pianeta, sia economico sottoponendo ogni progetto a studi di fattibilità. Nel nostro lavoro assicuriamo il rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente; valutiamo periodicamente l’impatto ambientale delle proprie attività per ridurne le conseguenze o prevenire situazioni potenzialmente critiche; e in fase di sviluppo delle richieste dei clienti, forniamo indicazioni, individuando e consigliando prodotti a ridotto impatto ambientale. Anche nella scelta di nuovi fornitori, consideriamo gli aspetti ambientali legati alla produzione e commercializzazione dei beni acquistati. Cerchiamo di migliorarci attraverso innovazione e ricerca, rendendo i nostri macchinari più performanti e sicuri con il controllo 4.0. Sostenibilità non solo in campo ambientale ma anche sociale. Vogliamo essere un supporto per la comunità, un pilastro per le situazioni difficili. Ci prendiamo cura dei nostri dipendenti dal punto di vista del welfare, delle assicurazioni e tuteliamo non solo il dipendente ma anche la famiglia, valorizzando il loro benessere sia dal punto di vista economico che della salute, che è la cosa più importante.
Come per il vino, l’export è importante. Quali sono i vostri mercati di riferimento?
Il nostro mercato è per il 70% rivolto all’estero. Di questa quota il 60% è per il mercato europeo, soprattutto Regno Unito, Francia e Germania. Una quota minore riguarda Spagna, Polonia, Portogallo e Belgio. Per il mercato extraeuropeo invece il mercato comprende Stati Uniti, Turchia, Emirati Arabi e Russia, anche se meno in questo periodo.
Se l’Azienda fosse un vino, a quale lo paragonerebbe e perché?
Sceglierei un vino francese, un Chateau Margaux, un cabernet. Un vino che rispetta i cicli naturali e mantiene un equilibrio ecologico manifestando grandi performance e rispettando l’ambiente. Inoltre è un vino tradizionale, come la nostra azienda.
Qual è il suo vino preferito e perchè?
Il mio vino preferito è il Pinot nero, caratteristico delle terre altoatesine. È un vino con note floreali e sfumature speziate, molto eleganti. Un vino che ben si accompagna a numerosi cibi, elegante come ho detto e con una sua persistenza che non necessita della barrique per essere importante.
Camilla Rocca
Una passione per il mondo del vino che parte dalle origini, si è allargata all’enoturismo e ai racconti delle persone, di quei volti, quelle mani, delle storie che sono dietro alla vigna