Il territorio intorno alla città del palio fa coesistere storia e paesaggio con arte e gastronomia, grazie a grandi realtà vitivinicole
di Luca Sessa
Il ricordo più vivo che ho della città di Siena è inevitabilmente legato al famoso Palio, a cui ho avuto la possibilità d’assistere nel 2004, quasi per caso. Nel corso di una vacanza organizzata con mio fratello e mia sorella, ci siamo ritrovati a passeggiare nel pomeriggio tra le vie della città ignari della concomitanza con l’edizione di agosto della corsa che vede protagoniste le Contrade. Mai, pur da frequentatore di stadi per assistere ad incontri di calcio, mi era capitato di ritrovarmi in un contesto caratterizzato da un pathos incredibile, seguito dalla disperazione degli sconfitti e dall’euforia dei vincitori. Siena naturalmente non è solo il Palio, è una città conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell’arredo urbano medievale. Nel 1995 infatti il suo centro storico è stato inserito dall’UNESCO nel Patrimonio dell’umanità. Nel capoluogo toscano ha inoltre sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.
Da molti anni mio fratello Simone vive nella zona del Senese, prima a Chiusi, poi a Montepulciano, ora da qualche tempo ad Abbadia San Salvatore, ed è quindi diventato l’esperto di famiglia nel territorio. La relativa distanza da Roma ci ha permesso di organizzare una gita fuori porta, dandoci appuntamento proprio nella famosa piazza che nei mesi di luglio e agosto diviene teatro della sfida tra le contrade. Piazza del Campo fa parte del centro storico di Siena ed è una delle mete turistiche più apprezzate di tutta la città, soprattutto per la sua caratteristica forma a conchiglia. Sebbene in passato fosse adibita ad ospitare il mercato cittadino, oggi rappresenta una delle creazioni d’urbanistica più caratteristiche di tutto il periodo medievale. Da Piazza del Campo si aprono le tre vie principali di Siena: via di Città, via Rinaldini e via del Porrione, dove è possibile andare alla scoperta di tante botteghe e osterie. Sulla piazza si affacciano inoltre due degli edifici più importanti di tutta Siena: il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia. Il primo è da sempre la sede delle istituzioni civiche senesi, praticamente dalla sua costruzione che risale al 1297, mentre oggi ospita al suo interno il Museo Civico, tesoro dell’arte senese e toscana. Dalla sommità di questo edificio si può ammirare un paesaggio suggestivo sull’intera città e le sinuose colline circostanti, le vere protagoniste della nostra giornata, perché Siena rappresentava il piacevole e suggestivo luogo di ritrovo, e dopo aver speso la mattinata tra i siti storici e museali di cui prima, torniamo alle nostre auto per percorrere il tratto di strada che in poco più di mezz’ora ci porterà a Castelnuovo Berardenga, nello specifico in località Villa a Sesta.
Il piccolissimo borgo ospita infatti il ristorante L’Asinello che da anni può fregiarsi della stella Michelin. Una storia particolare quella di Villa a Sesta, che a fronte di poche decine di residenti può vantare più di un ristorante premiato dalla guida francese. Qui i padroni di casa sono Senio Venturi (in cucina) e Elisa Bianchini (in sala). Un luogo di grande suggestione, sia negli spazi interni che richiamano architettura e materiali di epoche passate, che nel bellissimo giardino esterno. La rigorosa stagionalità delle materie prime e il dialogo con i produttori artigianali locali sono da sempre le linee guide della proposta gastronomica, che nel nostro caso assume la forma del percorso di degustazione tra 4 portate, che mette in luce tecnica e gusto come nel caso della Tartare di manzo, zabaione freddo di parmigiano, melanzane, melagrana e funghi e del Capriolo arrostito, fichi, sedano e funghi di stagione, senza dimenticare la chiusura in dolcezza con il Babà al moscato, crema al pompelmo e mousse di gianduia. Tra una chiacchiera, un caffè e l’ammazzacaffè, la scelta della strada per il ritorno verso caso ci fa notare la relativa vicinanza tra Abbadia e Palazzone. Quando ci si trova nei Colli Senesi infatti la “relatività” diviene sovente la giusta unità di misura per valutare il tempo di impiego per raggiungere località che sembrano vicine in linea d’aria.
Perché proprio Palazzone? Per visitare l’azienda agricola PoderNuovo, creata da Paolo e Giovanni Bulgari e fondata sul rispetto dell’ambiente e sulla certezza di voler cesellare con eleganza il segreto di questi angoli nascosti di Toscana. Un progetto lungimirante che unisce le linee avanguardiste del progetto architettonico al profondo rispetto del terroir, che viene però valorizzato da un punto di vista più contemporaneo grazie al lavoro di un giovane team che in vigna e in cantina riesce a far esprimere tutto il potenziale alle uve. I suoli misti, con presenze di argilla, limo, sabbia e fossili, l’esposizione a Sud-Est, i dolci pendii e la perfetta altitudine, sono requisiti importanti per vini corposi ed eleganti. La tenuta si estende per 26 ettari, dove trovano dimora diverse tipologie di vitigni, autoctoni come il Sangiovese e varietà internazionali come il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e il Merlot. Un progetto pienamente sostenibile, grazie alla cantina che sfrutta l’energia geotermica, il calore costante naturale della Terra come risorsa per il controllo della temperatura e il risparmio di energia anche durante il periodo di produzione. L’approccio di Giovanni Bulgari, basato sul rispetto delle esigenze di uve e terra, si traduce in vini come il Therra – IGT Rosso Toscana, da uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot dal colore rosso rubino intenso e luminoso, e dalle note olfattive di mirtilli, frutti rossi e spezie e con tannino vivo e frutto succoso al palato. Anche l’assaggio di Sotirio (IGT Rosso Toscana, Sangiovese, Cru Vigna di Moro) non delude le attese con l’ampio bouquet olfattivo ed i richiami ai frutti rossi sotto spirito e tannini virili ma setosi. Due magnifiche espressioni di un territorio dal fascino senza tempo.
Luca Sessa
Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista, presentatore e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali e con alcune guide di riferimento del panorama nazionale.