Parlano gli eredi di una delle più iconiche aziende vitivinicole della penisola iberica: “Vi raccontiamo la storia della nostra famiglia”
Lo si incontra lungo la “carretera” ed è in Spagna dal 1772 per volontà di un inglese, ma rappresenta in pieno lo spirito andaluzo e i famosi vini di Jerez. Il suo nome è Osborne,
Proprio come nel Marsala, tutto nasce da un fiorente commercio con il continente, navi inglesi e vini locali con aggiunta di alcol. Sono passati oltre 250 anni ma quell’opera del britannico Thomas Osborne Mann ha dato il via a una sequenza che lega tutt’ora la storia del mondo a quella del vino, riconoscendo nell’iconico toro, simbolo dell’Azienda, un meraviglioso viaggio nel tempo da assaporare ad ogni sorso fino al giorno d’oggi.
Ce ne parlano Rocio Osborne e Patricia Estrade Villanueva del dipartimento Enoturismo dalla storica sede sita nel Puerto de Santa Maria, Cadiz.
Un lungo tragitto che lega storia e produzione vitivinicola. Difficile menzionarli tutti ma quali sono i 5 momenti fondamentali nei 250 anni di storia di Osborne?
Dal XVIII secolo ad oggi, come potrai immaginare, sono tanti i momenti salienti, da quando un giovane commerciante inglese di nome Thomas Osborne Mann, arrivò nella regione di Cadiz per vendere i vini della zona. Ben presto iniziò a fare affari e qui acquistò diverse aziende vinicole che in seguito riunirà sotto un unico marchio: Osborne. Le date più rappresentative che hanno determinato l’attuale forma aziendale sono:
1772: la fondazione dell’Azienda
1831: Thomas Osborne si unisce come socio
1857: Aurora Böhl de Faber, vedova di Thomas Osborne, acquista le azioni degli altri due soci, rendendo la famiglia Osborne proprietaria al 100%.
1956: nasce il famoso toro disegnato da Manolo Prieto grazie a una campagna pubblicitaria
Anni ’70 e ’80: diversificazione del business
Come riuscite a gestire in modo familiare un’Azienda così grande e ramificata?
Siamo riusciti a mantenere l’Azienda nelle nostre mani grazie ai valori che abbiamo come famiglia e per nostra ferma volontà di percepire la nostra Realtà al di sopra di ogni disaccordo o divergenza. Ci siamo contraddistinti per spirito visionario e non facciamo mai mancare ascolto e spirito di adattamento, ecco cosa ci ha aiutato ad affrontare le sfide e ad evolverci nei tortuosi cambiamenti di mercato.
I vostri vini sono una categoria nella categoria, o meglio una categoria a parte. Per capirlo meglio, quali sono gli aspetti più importanti da conoscere?
Esistono all’interno delle distinzioni ma ciò che è opportuno riconoscerne la magnifica varietà. Nascono come vini da aperitivo, circoscritti ad alcune occasioni o momenti ben precisi, poi negli anni si è scoperta la loro capacità di essere vini “completi”, grazie alla loro funzione di accompagnare i sapori, talvolta potenziandoli ed altre integrandoli, così come confermato dagli ultimi trend di mercato e le proposte di grandi celebrità della cucina mondiale. All’interno del nostro mondo, quello dello Sherry, possiamo contare su prodotti molto diversi tra loro, come l’Oloroso, il Palo Cortado, l’Ammontillado, il Pedro Ximenez, il Fino, il Manzanilla e il Cream. Come poter giocare con questi prodotti e la cucina? Vi offro un esempio: con cibi piccanti e Amontillado diamo un boost e quindi un potenziamento alle sensazioni tattili, in caso contrario se vogliamo alleggerirlo un Cream può essere la soluzione ideale.
Approfondendo il tema degli abbinamenti, essendo così variegati, puoi fare qualche esempio classico e qualcuno più azzardato o contemporaneo?
Partendo dal classico per eccellenza, dove Fino Quinta e Jamòn ibèrico 100% Cinco Jotas rappresentano un vero e proprio rito spagnolo, esistono ottimi abbinamenti anche con prodotti e cucine di altri Paesi, come nel caso del Pedro Ximénez con il gorgonzola, una coppia che, come diciamo noi in Spagna, “vino y queso, saben a beso”. I nostri vini stimolano le papille gustative e non c’è limite agli abbinamenti, come lo Sherry e il caviale, la paella con un Fino, un Amontillado con prodotti affumicati, un Oloroso con carni grasse e un Medium con piatti delicati. Siamo riusciti addirittura a trovare estremamente piacevole uno Sherry, in questo caso un Amontillado, con un ingrediente molto ostile: i carciofi.
Non escluderei abbinamenti gourmet come Sherry e caviale. Con paella e pesce? Un fino, perché no? Amontillado per esempio con prodotti affumicati, come un salmone o un risotto alla milanese. L’oloroso, composto da sola uva Palomino, è un vino più ampio che può anche abbinarsi a grassezza e carni, come cacciagione e formaggi stagionati. Medium è un prodotto più delicato che può accompagnare pollame, carni bianche e anche foie gras, se non essere un perfetto vino da aperitivo, servito fresco. Con Pedro Ximenez siamo sulla categoria più dolce, da abbinare ai dolci ma non solo, ma anche come ingrediente come nel gelato, cioccolato nero o fragole, formaggio e fichi.
Cambiano i consumi, cambiano i consumatori. Come si sta muovendo Osborne nell’approccio ai mercati?
Per quanto riguarda il vino, lo strepitoso know how maturato in oltre due secoli e mezzo ci consente di mantenere sempre altissimi i nostri standard, sempre attenti nel voler offrire un goccio di storia ai nostri utenti. Per quanto riguarda il Gruppo, abbiamo un portfolio diversificato con marchi posizionati nella fascia di età compresa tra i 25 e i 45 anni (Nordés, Gin Gold, Ampersand), lavorando su innovazioni sia di prodotto che di formato che rispondano a queste nuove tendenze. Di fronte al nuovo consumatore, vogliamo offrire un racconto che trasporti l’utente in un viaggio storico-culturale, incontrando le ultime richieste molto più specifiche e attente, sempre vicini alle persone che cercano maggiore interazione ed informazioni. Anche a titolo più ampio, il Consiglio Regolatore sta lavorando molto su tutti i livelli, sia tecnici che promozionali, augurandoci di poter rinnovare ancora per molto questa gloriosa storia di civiltà.
Nello Gatti
Vendemmia tardiva 1989, poliglotta, una laurea in Economia e Management tra Salerno e Vienna, una penna sempre pronta a scrivere ed un calice mezzo tra mille viaggi, soggiorni ed esperienze all’estero. Insolito blend di Lacryma Christi nato in DOCG irpina e cresciuto nella Lambrusco Valley, tutto il resto è una WINE FICTION.