Il Presidente della Repubblica ha elogiato i produttori e il loro lavoro sostenendo l’importanza del made in Italy: “Dobbiamo difendere il sistema delle denominazioni d’origine, che rappresenta un patrimonio culturale”
di Mattia Marzola
Una standing ovation ha accolto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al 44° Forum della Cultura dell’Olio e del Vino, organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier a Roma. Un evento che celebra le eccellenze dell’agroalimentare italiano e che quest’anno ha visto la presenza del Capo dello Stato, testimoniando l’importanza di un settore che rappresenta non solo una tradizione secolare, ma anche un motore economico fondamentale per il Paese.
“Non dobbiamo mai dimenticare che l’agricoltura, il vino, l’olio e il cibo italiani non sono solo prodotti, ma cultura, paesaggio, storia e identità”, ha dichiarato Mattarella, sottolineando come il patrimonio enogastronomico del Paese sia una risorsa da tutelare e innovare.
Davanti a una platea di oltre 900 produttori, il Presidente ha ribadito la necessità di guardare al futuro senza cedere alla tentazione di idealizzare il passato. “Il futuro non si costruisce vivendo di nostalgie”, ha detto con fermezza. E ha aggiunto: “Dobbiamo essere consapevoli che oggi i nostri prodotti sono più sicuri, più controllati e più sostenibili di un tempo. L’innovazione non è una minaccia, ma una necessità”.
Un chiaro messaggio rivolto a chi teme che la modernizzazione del settore possa snaturare le tradizioni. Al contrario, secondo il Capo dello Stato, il progresso e la ricerca hanno permesso di rendere l’agricoltura italiana un modello di qualità e sostenibilità nel mondo.

L’Unione Europea e la forza delle denominazioni d’origine
Ma l’intervento del nostro Presidente non si è fermato alla dimensione culturale dell’olio e del vino. C’è anche una battaglia economica in corso, ed è quella legata ai mercati internazionali. Il Presidente ha espresso preoccupazione per le nuove barriere commerciali che potrebbero penalizzare il Made in Italy, e non solo, con chiaro riferimento ai dazi minacciati dagli Stati Uniti: “Nuove nubi sembrano addensarsi all’orizzonte, portatrici di protezionismi immotivati, di chiusure dei mercati dal sapore incomprensibilmente autarchico”, aggiungendo con determinazione “L’Italia non può e non deve rinunciare alla sua vocazione internazionale. I nostri prodotti sono apprezzati nel mondo e devono poter circolare senza ostacoli ingiustificati”.
Nel suo discorso, Mattarella non ha tralasciato di richiamare i fondamenti dell’Unione Europea e il ruolo centrale dell’agricoltura nella sua costruzione: “Se oggi possiamo parlare di Dop economy lo dobbiamo alle scelte di ammodernamento operate agli albori della Repubblica e alla nascita delle comunità europee”. Richiamando la politica agricola comune e ai sistemi di certificazione che hanno permesso ai prodotti italiani di essere riconoscibili e protetti nel mondo, evidenziando come le Dop e le Igp siano strumenti fondamentali per garantire qualità e autenticità “Dobbiamo difendere il sistema delle denominazioni d’origine, che rappresenta non solo un valore economico, ma un patrimonio culturale”.

Un ulivo per il futuro
Il Forum della Fondazione Italiana Sommelier non è stato solo un momento di confronto e riflessione, ma anche un’occasione per un gesto simbolico. Franco Maria Ricci, presidente della FIS, ha consegnato al Capo dello Stato un dono speciale: un ulivo centenario della varietà Leccino, immune alla Xylella, che sarà piantato nella tenuta presidenziale di Castel Porziano.
Un gesto dal forte valore simbolico, che il Presidente ha accolto con queste parole: “L’ulivo è simbolo di pace, di forza e di resistenza. Piantarlo qui significa guardare al futuro con fiducia”.
In chiusura del suo intervento, Mattarella ha voluto rivolgere un pensiero ai produttori presenti: “Voi siete parte di quel che oggi l’Italia sa proporre con le sue eccellenze. Testimonianza della vitalità della sua società civile e delle sue forze produttive”.
Un riconoscimento importante per chi, con il proprio lavoro, porta avanti una tradizione antica, adattandola ai tempi moderni senza perdere l’identità. In un mondo che cambia rapidamente, il messaggio di Mattarella è chiaro: il valore dell’Italia sta nella sua capacità di innovare senza dimenticare le proprie radici.

Mattia Marzola
Giocoliere di parole, voracissimo lettore, buona forchetta (e buon bicchiere) ha deciso di unire le sue inclinazioni, diventando così appassionato docente di lettere ed entusiasta giornalista enogastronomico, anche se poi scrive di tutto.