Non riusciamo a immaginare una location migliore per brindare all’estate e alle vacanze.
di Camilla Rocca
L’imbocco di una grotta da cui è possibile vedere il mare limpido. Appena fuori la confortante ombra. Una piccola spiaggia dove adagiarsi per stappare insieme una bottiglia di vino, tenuta in fresco nelle acque illuminate di bianco e verdastro. Le calette più belle e dove il mare è più blu per un aperitivo in barca, meglio se al tramonto, con qualche proposta di vino locale.
Chiaia di Luna
Ponza, Chiaia di Luna
Sicuramente la spiaggia più di fascino, e la più grande, dell’isola. Vi si accedeva attraverso un passaggio scavato dagli antichi Romani, ma oggi è purtroppo inagibile per via della cadute delle falesie. Ma ci si può approcciare direttamente con la barca, attraccando al largo di una delle più belle piscine naturali del Mediterraneo. Qui stappate uno dei vini eroici prodotti sull’isola: il nostro consiglio è il Faro della Guardia, Biancolella di Ponza di Casale del Giglio, unico vitigno dell’isola portato nel 1700 sotto il regno dei Borbone. La viticoltura è autorizzata solo a Ponza e la dedica è al maestoso faro, costruito nel 1886 su una rocca a strapiombo sul mare. Ottima mineralità e sapidità, espressione del territorio vulcanico-calcareo dalla Biancolella di Ponza in purezza.
Cala Bianca
Marettimo, Cala Bianca
Sull’isola più selvaggia delle Egadi non si produce vino ma non c’è nulla di più bello che sorseggiare un calice a Cala Bianca, una spiaggia dove questa particolare tonalità blu del mare ben si sposa con un vino che è nato per questa isola. Si tratta del Kikkè della cantina Fina: il Taif, zibibbo secco in purezza con una percentuale di uva appassita. E tutto nasce proprio da Marettimo dove la famiglia Fina ama trascorrere le vacanze, un improvviso caldo ha fatto appassire improvvisamente i grappoli sulla vita, e così nasce questo dal gusto autentico siciliano.
Rinella
Salina, Rinella
La spiaggia di Rinella, a mezzaluna nera, di origine vulcanica, ha un gran fascino e vale il viaggio a Salina, nelle isole Eolie. Sui suoi fondali si possono ammirare getti di gas e vapori. Bevete qui uno dei vini più iconici dell’isola, il Didyme, una malvasia di Salina vinificata in secco con una buona acidità che ne esalta la sapidità, di Tasca d’Almerita. Imperdibile anche un salto al resort Capofaro, sull’isola.
Torre Sant’Andrea
Torre Sant’Andrea, Lecce
Detta anche la spiaggia dei faraglioni per le grotte nascoste e le cavità sporgenti e un mare che è stato premiato Bandiera Blu, a cui si aggiunge una torre di difesa del Cinquecento e un piccolo porticciolo caratteristico. Tra tutti i faraglioni, il più suggestivo è quello dell’arco degli Innamorati, dopo una nuotata all’interno del mare cristallino, stappate Fabri, il nuovo rosato in anfora di Cantine Rivera, un tributo al figlio prematuramente scomparso in casa de Corato. Poco più di 4000 bottiglie per questo Nero di Troia coltivato a 250 slm sul Monte Carafa.
Spiaggia della Rotonda
Spiaggia della Rotonda, Tropea
Dicono sia la spiaggia più bella di tutta la Calabria, ci si arriva solo tramite mare, ed è delimitata dal maestoso scoglio di San Leonardo. Detta la “perla del Mediterraneo”, sulla Costa degli Dei, nel 2021 Tropea si è classificata in prima posizione nella competizione “Borgo dei Borghi”. Tra la spiaggia bianchissima e le acque cristalline stappate Critone, un Calabria Bianco IGT della Cantina Librandi, prodotto da uve Chardonnay (90%) e Sauvignon. È un vino dal gusto internazionale e l’anima Calabra, di grande personalità e freschezza.
Cala Coticcio
Cala Coticcio, Caprera
Tra le più belle calette dell’arcipelago della Maddalena, la chiamano la “Tahiti” di Caprera per la sua sabbia bianchissima e le acque di un turchese abbagliante, da piscina naturale. Aprite qui un vino del territorio come lo stellato Nature, Vermentino di Sardegna DOC di Pala. Terminata la fermentazione il vino rimane a contatto con le fecce per 5 mesi, prima di essere imbottigliato: di buon spessore e di viva acidità, da gustare a bordo spiaggia.
Spiaggia di Budelli
Spiaggia di Budelli, Sardegna
Detta anche la spiaggia rosa per il particolare colore della sua arenaria, ricca di frammenti di corallo, granito, conchiglie e molluschi. Ma il colore lo si deve a un microrganismo che alloggia nella posidonia, una pianta acquatica che si attacca alle conchiglie. Ci si arriva solo via mare. Stappate qui una bottiglia di Tino, Vermentino di Sardegna D.O.C. di Mora e memo, dal profumo intenso e persistente con profumi floreali e vegetali, rosmarino, timo e salvia. Perfetto con i piatti marinari, ovviamente da gustare in barca.
Cala Gadir
Cala Gadir, Pantelleria
Il suo nome, di origine araba, vuol dire “conca d’acqua”. Questa caletta è famosa sin dal tempo degli antichi punici e poi dei romani per una sorgente termale: diverse vasche antiche scavate nella roccia, ma ancora praticabili, dove la temperatura raggiunge i 55°. Oltre ad essere note le proprietà terapeutiche dell’acqua, di notevole interesse è anche l’alga che nasce spontaneamente sulle pareti delle vasche, indicata per la cura delle vie respiratorie. Qui brindate con Isesi, il nuovo bianco di Pantelleria di Cantine Pellegrino, uno zibibbo secco dedicato all’antica popolazione dell’isola, i Sesi.