Incredibili la proprietà e le analogie di frutta e verdura con gli organi del corpo umano. La conoscenza ci porterebbe ad avere attenzione, coltivarla, proteggerla
di Paolo Caruso
La natura, malgrado la nostra continua disattenzione, possiede la capacità di strabiliarci continuamente: al suo interno sono custodite chiavi per la risoluzione di molti dei nostri problemi, senza che noi ne abbiamo contezza.
La capacità della natura di apportare benefici alle funzioni vitali del nostro organismo si palesa in forme diversissime: ad esempio esiste una straordinaria similitudine, che non tutti conoscono, tra forma di diversi organi degli apparati umani, alcuni organi vegetali e la loro capacità di curarne le patologie.
Se ad esempio poniamo accanto le immagini di un gheriglio di noce ed il cervello umano, non possiamo non notare la straordinaria somiglianza tra le due forme, ma ancor più rilevante è la capacità che ha questo frutto, grazie alla sua dotazione di Omega-3, acido folico, antiossidanti e vitamina E, di aiutare le funzioni del nostro cervello mantenendolo attivo e giovane (Julvez J. et al., 2021).
Non si tratta di una casualità, le similitudini tra le forme di frutti e ortaggi, le loro capacità curative e le forme degli organi associati sono numerose: carota/occhi, fagioli/reni, avocado/utero, sedano/ossa, funghi/orecchio, pomodoro/cuore, zenzero/stomaco, grappoli d’uva e alveoli… E molti altri ancora.
Ad ognuno di questi frutti non solo è associata la correlazione morfologica, ma anche la corrispondenza chimica, con delle attinenze rilevanti in chiave di protezione della salute.
Come non far riferimento ad esempio alla sezione della carota ricca di vitamina A che ricorda l’iride dell’occhio e alla sua capacità di migliorarne le funzioni, o alla sezione del pomodoro che ricorda le concamerazioni cardiache e il suo licopene, un potente antiossidante in grado di migliorare l’efficienza del cuore.
La fondatezza di questa materia è stata oggetto di studi che risalgono al periodo in cui la farmacologia moderna non esisteva: i nostri antenati si servivano delle piante e dei loro estratti per curare o mantenere il corpo in salute.
Theophrastus Bombast von Hohenheim, noto come Paracelso (1491–1541), riteneva che la “Natura segna ogni crescita in base al suo profitto curativo” e pubblicò le sue conclusioni in un libro intitolato “Supreme Mysteries of Nature” (1656), dove si afferma che “Nessuna malattia può guarire per contrapposizione, ma solo grazie al suo simile”.
Fu in questo periodo che si iniziò a sviluppare la Teoria delle Segnature, detta anche “Signatura Rerum”, ovvero “firma delle cose”, un’antica dottrina che studia l’aspetto, o appunto il “segno”, con cui si presenta ogni elemento naturale, rivelando per analogia la parte del corpo umano più simile ad esso, sul quale svolgerebbe una funzione terapeutica.
Le cose naturali a volte si somigliano. Dall’antichità a oggi, sia ad Oriente che in Occidente, tale similitudine è spesso considerata una chiave nascosta verso una conoscenza rilevante per gli esseri umani.
Secondo una tipica comprensione del XVI secolo, l’essenza interna invisibile o la forza delle cose naturali era visibilmente coniata sulla loro figura esterna come un segno. Gli esseri umani potevano decifrare tali segni per analogia e avvicinarsi alla conoscenza universale della natura o persino alla volontà di Dio che incideva questi segni nella natura.
La dottrina della signatura rerum era una manifestazione di questo modo di ragionare e di avvicinarsi alla natura. Il filosofo francese Michel Foucault (1926–1984) se ne occupò in Les mots et les chooses (L’ordine delle cose), capitolo 2, e lo rese noto (Foucault. Les mots et les chooses: Une archéologie des sciences humaines. Gallimard, Parigi, 1966).
Il tema è affascinante ed è oggetto di continui studi scientifici, alcuni dei quali avanzano l’ipotesi che dietro alla “signatura rerum” ci sia addirittura un disegno divino (Pandita D. et al., 2016).
A parte gli elementi esoterici o religiosi, da profani non possiamo non stupirci di quanto la natura conservi e manifesti la sua perfezione e potenza: soltanto la nostra stoltezza ci impedisce di assicurarne la massima cura, anzi sembra quasi che facciamo a gara per causare quanti più danni possibile. Eppure basterebbe così poco…
Bibliografia
Julvez J. et al., (2021). Walnuts, Long-Chain Polyunsaturated Fatty Acids, and Adolescent Brain
Development: Protocol for the Walnuts Smart Snack Dietary Intervention Trial. Front Pediatr. 2021 Jun 8;9:593847.
Pandita D., Pandita A., Pandita S., (2016). Is “The Doctrine of Signatures” Signature Sequences designed By God?. International Journal of Scientific and Research Publications, Volume 6, Issue 11, November 2016 568 ISSN 2250-3153 www.ijsrp.org.
Paolo Caruso
Creatore del progetto di comunicazione “Foodiverso” (Instagram, LinkedIn, Facebook), Paolo Caruso è agronomo, consulente per il “Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente” dell’Università di Catania e consulente di numerose aziende agroalimentari. È considerato uno dei maggiori esperti di agrobiodiversità