Alessandro Federzoni, direttore commerciale di Première Italia, racconta l’evoluzione del mercato spumantistico: “Nuove regole per mettersi al volante? Speriamo che il famoso motto «bere meno e bere meglio» finalmente funzioni”
di Nello Gatti
Il consumo di vini spumanti in Italia ha registrato una crescita annua del 27% negli ultimi 10 anni. Quali ritiene siano le principali ragioni dietro questa tendenza positiva? è destinata a durare nel tempo?
Penso che il motivo sia da ricercare nella maggiore leggerezza e bevibilità dei vini frizzanti rispetto alla beva, spesso più impegnativa, dei vini fermi che, tra l’altro hanno quasi tutti raggiunto gradazioni superiori ai 13 gradi alcolici. Ciò premesso ritengo che ci sia ancora ulteriore spazio di crescita, soprattutto per quanto riguarda il sud Italia, dove le bollicine sono “arrivate” un po’ più tardi rispetto al resto del Paese.
Première si presenta come la prima distribuzione italiana esclusivamente specializzata in bollicine. Come vede l’evoluzione della produzione spumantistica in Italia nei prossimi anni? Ci sono nuovi trend emergenti che la vostra azienda sta monitorando?
Il futuro appare abbastanza roseo, soprattutto grazie a realtà produttive sempre più in crescita (ad esempio Alta Langa) e a nuovi produttori anche nel sud del Paese (in particolare in Puglia), e questo anche per ciò che riguarda l’aspetto qualitativo. Da parte nostra abbiamo appena inserito due metodi classici che ci hanno veramente sorpreso proprio in funzione del parametro qualitativo: uno spumante dell’ Alto Adige e uno di Gallipoli, prodotto con uve Negramaro vinificate in bianco.
Dall’Italia al resto del mondo, come si inserisce il vostro catalogo all’interno di un panorama in continua metamorfosi, dove si moltiplicano le offerte di vini spumanti di diverse categorie e origini?
Io penso che moltiplicare l’offerta e renderla sempre più invitante e accattivante accenda la curiosità e la fantasia di consumatori sempre più esigenti e con la voglia di farsi “coccolare” da nuove proposte. Se poi scorriamo il catalogo di Première possiamo addirittura volare in Sud Africa, poi tornare in Inghilterra, e da qui andare in Germania, Francia, Spagna e Portogallo… e in futuro chissà!
Avete mostrato particolare attenzione alla zona dello Champagne. In che modo vi differenziate da altri distributori che offrono prodotti simili e come vi aprite alla conoscenza del territorio?
Da ben tre generazioni la mia famiglia si occupa di Champagne che, oramai, praticamente è insito nel mio DNA. Scherzi a parte, le nostre scelte sono basate sui vari terroirs di produzione e sulla ricerca dei produttori che meglio li interpretano. La nostra conoscenza dei territori, della loro storia e delle varie produzioni che vi insistono, è confermata dalla pubblicazione a nostra firma di diversi libri e di vari articoli sullo Champagne che non ci stanchiamo di divulgare presso i nostri agenti e la nostra clientela.
Dal prodotto al lato umano, come sta evolvendo la funzione commerciale e quale tipo di supporto è sempre più richiesto dalla clientela horeca?
Purtroppo, riscontriamo una seria difficoltà del settore ristorazione per ciò che attiene alla ricerca, alla gestione e alla crescita professionale del personale di sala. Personalmente ritengo che, al di là delle questioni economiche che non credo sia opportuno approfondire in queste righe, manchi, da parte di alcuni gestori la volontà di far crescere i propri dipendenti in termini di professionalità: oggi sia la nostra azienda che varie altre associazioni di categoria, propongono spesso corsi di aggiornamento e avvicinamento al mondo HoReCa, ma sono ancora pochi i “patron illuminati” che iscrivono o mandano il loro personale. Da parte nostra il comparto “Educational” è da sempre prioritario, a testimonianza di ciò gli ultimi incontri sul tema Champagne che abbiamo chiamato “Kick Off”, riscuotono sempre maggior successo.
Pensa che gli ultimi trend legati alla salute, healthy lifestyle e non da ultimo l’entrata in vigore del nuovo codice della strada possano avere effetti radicali e duraturi sui consumatori o sono “umori” destinati a svanire?
Tutto questo rumore sembra un film già visto quando, anni fa, entrò in vigore il nuovo codice della strada che consentiva, per poter stare alla guida, lo stesso massimo di concentrazione di alcool nel sangue (oggi sono solo aumentate le sanzioni), anche quella volta, dopo i primi mesi, il rumore cessò col risultato, per me giusto, di convincere i consumatori a bere con più moderazione, e speriamo che il famoso motto “bere meno e bere meglio” finalmente funzioni.
Conoscendo con profondità territori e produttori, fornite anche esperienze legate alla visita, all’educazione o altro?
Anche quest’anno la nostra “gita” in Champagne dal 13 al 17 marzo, aperta ad agenti e clienti, sarà una vera e propria Master class itinerante, corredata da una pubblicazione redatta ad hoc. Non solo divertimento quindi, ma anche tanta cultura ed esperienze.
Nello Gatti
Vendemmia tardiva 1989, poliglotta, una laurea in Economia e Management tra Salerno e Vienna, una penna sempre pronta a scrivere ed un calice mezzo tra mille viaggi, soggiorni ed esperienze all’estero. Insolito blend di Lacryma Christi nato in DOCG irpina e cresciuto nella Lambrusco Valley, tutto il resto è una WINE FICTION.