Dagli archivi di Vendemmie tutti i consigli per una vacanza in Toscana tra ristoranti, cantine e wine resort all’insegna del buon bere e del buon cibo
a cura di Marco Colognese
La guida completa della Sicilia e di Palermo per aggiungere al tuo viaggio le migliori soste di gusto e il giusto tocco di benessere, sempre all’insegna del buon vino.
La magia di Palermo: dieci luoghi del gusto dove mangiare e bere bene, dal fine dining alla trattoria autentica
Tra tradizioni enogastronomiche eredi di una storia secolare, figlie di influenze di ogni genere, andiamo alla scoperta del capoluogo della Sicilia, regione che più di ogni altra vanta una ricchezza e una varietà senza pari dal punto di vista enologico.
Il primo impatto con Palermo è di quelli forti, una sorta di colpo di fulmine. Tanto che è impossibile non innamorarsene, tra angoli di bellezza disarmante e spazi dal fascino diroccato ma irresistibile. È viva, prima di tutto, questa città ricca di meraviglie e contraddizioni, al di là di ogni pregiudizio. Camminarci dentro è un’esperienza che coinvolge i sensi, dalla vista quando ci si imbatte nella mole maestosa di una cattedrale che raccoglie idealmente arabi e normanni, musulmani e cristiani, all’olfatto e al gusto mentre si attraversano i mercati e i loro mille colori ascoltandone le voci spesso urlanti. Lì dentro c’è il profumo del grande cibo di strada, dall’arancina che qui è femmina, a pane e panelle, a quella delizia di recupero del quinto quarto che è il pani câ mèusa, milza e polmone di vitello lessati e poi rosolati nello strutto, prelevati da enormi pentoloni e poi serviti dentro panini al sesamo, in versione schetta, ovvero senza alcun altro ingrediente oppure maritata con una bella dose di caciocavallo grattugiato. E ancora lo sfincione, una specie di focaccia alta e soffice, condita generosamente con salsa di pomodoro, cipolle stufate, caciocavallo, origano, acciughe e pangrattato, umida e stupendamente morbida. Le tradizioni gastronomiche qui sono anch’esse eredi di una storia che ha visto influenze di ogni genere, stratificate tra dominazioni differenti. Infine, non bisogna dimenticare che Palermo è il capoluogo di una regione che dal punto di vista enologico presenta una ricchezza e una varietà senza pari. La ristorazione palermitana di spunti interessanti ne ha molti, tra questi abbiamo selezionato una decina di locali differenti tra loro, che si esprimono dal fine dining alla trattoria autentica.
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Ristorante Pupi
Alla scoperta di 20 luoghi del gusto e del buon bere percorrendo la Sicilia
Viaggio nell’isola delle contaminazioni con i suoi paesaggi straordinari, le sue antiche tradizioni e la sua impareggiabile varietà enogastronomica.
Il primo assaggio è un’emozione che non ci si scorda: può accadere mentre si passa lo stretto di Messina, dove Sicilia e Calabria sembrano quasi accarezzarsi, oppure sorvolando l’Etna con il suo maestoso cratere colorato di bianco in una giornata di sole d’inverno, poco prima di atterrare a Catania. E i suoi paesaggi straordinari, ovunque ci si muova. Il cielo, qui, con il suo azzurro carico, non si dimentica, così come non passano mai i profumi nell’aria: seducenti, intensi, persistenti, penetranti. La Sicilia è un mondo a parte in cui storie e culture di popoli si sono incrociate e stratificate, con una ricchezza artistica inestimabile che si è accumulata nei secoli, a partire dal dualismo arabo normanno. Serve uno spazio troppo vasto per nominare tutto quello che di questa magnifica regione varrebbe la pena conoscere, dal fascino delle sue città alla varietà dei suoi paesaggi. Oltre al fatto che la Sicilia, con un numero di poco inferiore ai centoventimila, è la prima regione in Italia per ettari vitati, non si può non far cenno alla fertilità della sua terra, alla maestosa ricchezza di biodiversità vegetale e animale e alla pescosità dei suoi mari che hanno dato vita a una cultura alimentare incredibilmente ampia e che si è arricchita nel tempo delle contaminazioni di tutti i popoli che qui sono approdati. Anche sul fronte gastronomico le possibilità di soddisfazione sono molte e per questioni di spazio la nostra selezione non comprende le località turistiche prettamente estive, perché godranno di un meritato spazio a parte.
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Panorama Isola Vulcano, Therasia Resort
Un weekend sull’isola di Vulcano, tra spiagge, luoghi del gusto e cantine
Viaggio sull’antica isola sacra Hierà, consacrata a Efesto, per godere del suo fascino selvaggio, dei suoi scorci mozzafiato, delle sue prelibatezze e dei suoi iconici vini.
Raggiungere le isole Eolie richiede un minimo di tempo per il viaggio, da ovunque si parta: è l’unico appunto di cui prender nota, ma non possono esistere pentimenti. Chi abita in Sicilia ci metterà solo un po’ meno: in ogni caso, quando ci si imbarcherà a Milazzo, il più sarà fatto e dopo una quarantina di minuti l’aliscafo approderà a Vulcano, l’antica isola sacra Hierà, consacrata a Efesto. È proprio qui che vogliamo suggerirvi di passare un weekend. Lungo, se possibile, perché quest’isola possiede un fascino selvaggio che va vissuto incontrandone ogni angolo. Ci si accorge subito che nell’aria c’è un odore intenso di zolfo che connota il primo impatto al Porto di Levante, tra fumarole e fanghi sulfurei, questo insieme ai suoi colori vividi che si mescolano in una combinazione del tutto unica. A dominare il paesaggio c’è l’imponente Vulcano della Fossa, il più grande tra i quattro dai quali l’isola si è formata. L’ascesa al suo cratere, che tra l’andata e il ritorno non chiede più di un paio d’ore partendo dal porto, regala uno spettacolo naturale a cui non si può rinunciare, che cambia prospettiva man mano che si sale, in un crescendo straordinario. Il dislivello di circa quattrocento metri – da percorrere con scarpe adeguate e una scorta d’acqua – e la fatica necessaria per superarlo sono ampiamente compensati da un panorama che non ha eguali e che si estende a tutte le Eolie nel loro incantevole splendore.