Mentre la “Surgeon General” lancia moniti su pericoli di tumori, altri studi sostengono che il consumo moderato – inserito in un modello alimentare equilibrato come la dieta mediterranea – può avere effetti positivi sul benessere e persino sulla longevità
di Paolo Caruso
La notizia che alcune istituzioni statunitensi come la Surgeon General, che si occupano di questioni legate alla salute, stanno richiedendo l’inserimento nelle etichette dei vini di diciture che avvertano i consumatori sui rischi di cancro, sta preoccupando non poco produttori e consumatori.
Questa vicenda, sommata al recente calo dei consumi registrato in Italia a causa dell’inasprimento delle sanzioni relative al Codice della Strada, sta creando un clima molto pesante nel mondo dell’enologia.
La Surgeon General ha lanciato un monito che potrebbe cambiare il rapporto tra alcol e salute pubblica, emettendo un nuovo parere che metterebbe in guardia dal consumo di alcol, vino incluso, a causa della correlazione tra l’assunzione e il rischio di sviluppare 7 diverse tipologie di tumori. Questo provvedimento viene richiesto perché, a detta delle autorità mediche americane, “non esiste una dose sicura di alcol che elimini completamente questo rischio”.
I pareri su questo argomento sono quanto mai discordi e per cercare di fare chiarezza abbiamo consultato una recente review scientifica che fa il punto sulla situazione, focalizzandosi sul consumo moderato di vino, fermo restando che l’abuso è una pratica da evitare sotto ogni punto di vista.
La review dal titolo “Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review” (Hrelia et al., 2022), analizza il rapporto tra il consumo moderato di vino e la salute, evidenziando sia i potenziali benefici, che i rischi associati all’assunzione di alcol. Se da un lato l’abuso di alcol è chiaramente dannoso, molte evidenze epidemiologiche e cliniche suggeriscono che un consumo moderato di vino possa anche avere effetti protettivi contro alcune malattie.
La revisione è stata realizzata analizzando 184 ricerche scientifiche che analizzano la correlazione tra consumo di alcol e salute, pubblicate soprattutto tra il 2010 ed il 2022.
Riguardo gli effetti sulla salute, diversi studi scientifici rilevano che il consumo moderato di vino viene correlato a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, patologie neurodegenerative e in alcuni casi a una maggiore longevità.
Nello specifico i polifenoli del vino, tra cui resveratrolo, flavonoidi e tannini, hanno dimostrato proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, modulando l’espressione genica e proteggendo le cellule dai danni ossidativi.
Il vino, specialmente quello rosso, si distingue dalle altre bevande alcoliche per l’elevata concentrazione di polifenoli, che contribuiscono ai suoi effetti benefici. Inoltre, specie alle nostre latitudini, a differenza di altre bevande alcoliche il vino viene spesso consumato all’interno della dieta mediterranea, il che può amplificare i suoi effetti positivi.
Il vino sembrerebbe anche attivare alcuni percorsi biologici che migliorano la risposta antiossidante dell’organismo. Alcuni componenti bioattivi del vino possono ridurre lo stress ossidativo, l’infiammazione e la perossidazione lipidica, fattori chiave per l’insorgenza di malattie croniche.
Ma se da un lato, con tutte le limitazioni e precauzioni del caso, il vino può aiutare a prevenire alcune patologie, occorre sottolineare che l’alcol rimane una sostanza potenzialmente dannosa, specialmente se assunto in eccesso.
Esistono infatti correlazioni tra il consumo di alcol e alcuni tipi di tumore, in particolare quelli del tratto gastrointestinale e del fegato, al punto che i ricercatori che hanno realizzato questo studio sottolineano l’importanza di educare i consumatori per evitarne il consumo eccessivo, specialmente tra i giovani.
La conclusione della ricerca evidenzia, se ce ne fosse ulteriore bisogno, che il consumo moderato di vino inserito in un modello alimentare equilibrato come la dieta mediterranea, può avere effetti positivi sulla salute. Tuttavia, è fondamentale evitare abusi e valutare caso per caso i benefici e i rischi associati.
Il documento sottolinea inoltre la necessità di ulteriori studi per chiarire alcuni aspetti ancora dibattuti, come quello legato alla dose sicura, per fornire linee guida più precise sulle quantità sicure di consumo di vino.
Come in ogni situazione controversa sarebbe opportuno valutare caso per caso, evitare facili allarmismi e affrontare la situazione su basi scientifiche.
Certo dover leggere un giorno “il vino nuoce gravemente alla salute”, come sui pacchetti di sigarette, sarebbe un colpo gravissimo da ogni punto di vista, anche perché non le bottiglie elettroniche, come le sigarette, ancora non le immaginiamo.
Fonte: Hrelia S., Di Renzo L., Bavaresco L., Bernardi E., Malaguti M., Giacosa A. (2022). Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review. Nutrients 2023, 15, 175. https://doi.org/10.3390/nu15010175
Paolo Caruso
Creatore del progetto di comunicazione “Foodiverso” (Instagram, LinkedIn, Facebook), Paolo Caruso è agronomo, consulente per il “Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente” dell’Università di Catania e consulente di numerose aziende agroalimentari. È considerato uno dei maggiori esperti di agrobiodiversità.