Mercato fondamentale per l’export del Made in Italy, il consumo pro capite negli Stati Uniti oggi si attesta a circa 0,42 galloni all’anno, pari a 16,4 bottiglie. Ecco dove si stappa di più e le varietà predilette
di Emma Pagano
Sebbene il consumo di vino negli USA sia relativamente meno radicato rispetto a quello di altri paesi, come l’Italia, gli Stati Uniti rappresentano oggi un mercato fondamentale per l’export vinicolo, in particolare quelli provenienti da regioni come la Toscana, il Piemonte e la Sicilia.
E nonostante anche oltreoceano i consumi siano calati negli ultimi anni, di pari passo con una riduzione globale nei consumi di vino che non ha risparmiato l’Italia, dove nel 2024 si sono bevuti circa 26,3 litri di vino pro capite, in netto calo rispetto ai 55,8 litri pro-capite del 2010, il mercato USA continua a costituire la più importante fetta del mercato vinicolo globale, pari a circa il 14% delle vendite internazionali.
Ma non tutti gli stati USA sono uguali: in questo articolo, esploreremo i consumi di vino negli Stati Uniti, analizzando le differenze tra gli stati e mettendo in luce l’importanza crescente del mercato americano per i produttori italiani. Con il loro ampio panorama di preferenze, gli americani continuano infatti a scoprire e apprezzare le ricchezze offerte dalle diverse tradizioni vinicole, in un percorso che porta sempre più spesso a scegliere anche le nostre etichette.
Numeri e tendenze
Nonostante il calo del consumo di vino registrato negli ultimi anni, dovuto a una diminuzione delle vendite e delle visite alle cantine, le principali regioni vinicole degli Stati Uniti continuano a mantenere una forte presenza sullo scenario internazionale. La capitale, Washington D.C., è al vertice della classifica con un consumo annuo di 1,05 galloni di vino pro capite, ben al di sopra della media nazionale. Gli abitanti della capitale sono veri appassionati, arrivando a consumare circa 41 bottiglie di vino all’anno: non è un caso che in questa città, conosciuta per la sua vivacità e le frequenti occasioni di festeggiamento, il vino sia un elemento centrale di ogni celebrazione.
Tra le altre regioni del continente nordamericano, la costa orientale e la California sono senza dubbio le aree con il consumo più alto di vino. Stati come New Hampshire, Vermont e Delaware figurano tra i primi posti di una recente classifica stilata da Hickory Farms, che sottolinea tra gli Stati peculiarità locali evidenti: ad esempio, nel New Hampshire, dove non ci sono tasse sulla vendita di alcolici, il vino è significativamente più economico rispetto agli stati vicini. Questo ha portato molti consumatori a superare i confini per approfittare dei prezzi più bassi. In generale, come vedremo, le preferenze vinicole negli Stati Uniti variano molto da stato a stato, rispecchiando le tradizioni culinarie, il clima e anche i fattori economici.
Il vino preferito in ogni Stato
Ogni stato ha le sue peculiarità, e anche le preferenze enoiche seguono questi tratti distintivi. Se il Cabernet Sauvignon emerge come il vino più amato in sette stati, il Riesling si classifica al secondo posto, preferito in sei stati. Lo Champagne e il Prosecco, che evocano festeggiamenti e momenti di condivisione, sono altrettanto amati: tra i più sorprendenti, il Lambrusco, preferito in Nevada, e lo Shiraz, cavallo di battaglia in Texas, dove si sposa perfettamente con la cucina locale fatta di barbecue e piatti ricchi e affumicati.
La California, sempre all’avanguardia, è la patria dell’orange wine, un trend che sta guadagnando terreno grazie alla sua produzione a partire da uve bianche lasciate a fermentare con la buccia, un processo che regala al vino un colore intenso e sapori robusti. Ma non mancano i classici, con il Cabernet Sauvignon che domina le tavole anche qui.
Anche lo stato di New York, con i suoi paesaggi mozzafiato dei Finger Lakes, ha il Riesling come vino simbolo, perfetto per accompagnare i piatti di pesce freschissimo tipici del posto. La passione per il Riesling è anche al cuore della Virginia e del Michigan, mentre il Moscato è una vera passione in Louisiana, dove la dolcezza del vino si adatta perfettamente ai sapori speziati e caldi della cucina locale. Al contrario, gli abitanti di Oklahoma e Pennsylvania preferiscono il nostro Prosecco, da tempo uno dei vini europei più amati all’estero.
Sempre il Riesling trionfa anche come prodotto interno in Massachusetts, dove il clima fresco favorisce la coltivazione di uve aromatiche. E se il Merlot è una scelta popolare in South Carolina, adattandosi al clima caldo e ai piatti di mare della regione, in Colorado vince il Primitivo, i cui vini fruttati e robusti trovano spazio in abbinamento con piatti come il manzo e i formaggi stagionati.
Il Pinot Noir è senza dubbio il protagonista dei vigneti dell’Oregon, in particolare nella celebre Willamette Valley, mentre il Cabernet Sauvignon è amato in Arizona per il suo corpo pieno e il suo sapore robusto, che ben si adatta ai piatti speziati della cucina locale.
Lo Champagne regna sovrano in Alabama, retaggio forse dell’influenza francese che ancora si mescola all’eredità creola di questa celebre regione. In Kentucky invece, è lo Chardonnay la scelta classica, che accompagna perfettamente la cucina locale a base di pollame e piatti affumicati.
Nonostante l’ampia popolazione di origine italiana, nel New Jersey è il Bordeaux la varietà prediletta, apprezzata per la sua eleganza e versatilità nei piatti di carne, mentre nel Maine scelgono il Rosé per accompagnare il pesce e i frutti di mare freschi che abbondano nella regione. Non solo bottiglie classiche: nell’Indiana è la Sangria la scelta prediletta, con il suo mix fruttato che porta allegria in ogni occasione.
Uno spaccato da cui emerge chiaramente come la varietà di vini preferiti negli Stati Uniti testimoni le diversità culturali e gastronomiche di questo vasto paese, che da sempre racchiude innumerevoli identità e vocazioni. Ogni stato, con le sue tradizioni, il suo clima e le sue influenze storiche, riflette attraverso il vino un angolo unico della propria cultura, creando una mappa enologica che è allo stesso tempo lo specchio di un mercato in continua evoluzione.
Emma Pagano
Emma Pagano, italo-americana, pratica l’amore per le parole in due lingue, tra comunicazione, traduzione e organizzazione di eventi culturali. Responsabile della Comunicazione di MWW Group, coordina il progetto Vendemmie assieme al team.