Parla il direttore generale di Point srl e direttore commerciale di Eureka, attività di Gorgo al Monticano, in provincia di Treviso e nella zona del Valdobbiadene: “Somigliamo ai prodotti vinicoli del territorio”
di Camilla Rocca
Gianni Gabatel, siamo venuti a scoprire le sue aziende che lavorano vicine al mondo del vino. Ci racconti…
Sono direttore generale di Point srl e direttore commerciale di Eureka, aziende che operano in provincia di Treviso a Gorgo al Monticano. Eureka è presente nel settore dell’arredamento, domotica, automotive, illuminazione, navale e farmaceutico: è il frutto dell’iniziativa di due famiglie, tra cui quella di mio suocero. Da oltre 30 anni produciamo tavoli, sedie e complementi d’arredo Made in Italy e ci siamo sviluppati e affermati a livello mondiale. Uno sviluppo che ha visto la nascita, nel 1988, e la crescita sinergica di Point, un innovativo approccio nel settore dell’arredamento specializzato nella creazione di tavoli e sedie. Siamo in una delle zone vocate alla coltivazione del vino, tra vitigni e cantine. E infatti lavoriamo anche con le cantine: rivestimenti di pareti, complementi d’arredo, sedie e tavoli: la nostra collaborazione con le cantine vinicole è frequente e soddisfacente da ambo le parti.
Cosa rappresenta per voi il termine sostenibilità?
Le piccole azioni fanno una grande differenza è il motto che descrive il nostro operato. Proponiamo innovazioni e sistemi d’azione sempre nuovi che migliorino le unità produttive. Il nostro lavoro è rivolto alla crescita e allo sviluppo sostenibile e promuoviamo il rispetto dell’ambiente e delle persone, che valorizziamo con un piano unico di welfare. I nostri stabilimenti fanno parte del piano dell’Industria 4.0 con investimenti per l’innovazione e per la competitività produttiva. Ci impegniamo a ridurre al massimo l’impatto ambientale del nostro processo produttivo, privilegiando l’utilizzo di materiali rinnovabili e ricerchiamo materiali sempre più performanti provenienti da fonti rinnovabili o riciclate, a basso impatto ambientale e a ridotto consumo di risorse naturali. Siamo attenti nei materiali a non utilizzare la plastica negli imballaggi ma solo il cartone. E investiamo anche per sostenere le associazioni benefiche per i più fragili e siamo sponsor anche di società sportive. Nei nostri terreni inoltre abbiamo anche delle api con annessa produzione di miele.
Come per il vino, l’export è importante. Quali sono i vostri mercati di riferimento?
Il nostro mercato è naturalmente l’Italia, ma siamo presenti in oltre 40 paesi del mondo. Come il Prosecco che prima ha avuto un exploit in Italia e poi è cresciuto all’estero, anche noi oltre al mercato italiano ci siamo espansi in quello estero. I nostri partner in Europa sono soprattutto Francia, Spagna e Germania e nel mondo, Stati Uniti d’America, Russia, che per me noi rimane un partner importante, e stiamo crescendo anche negli Emirati Arabi e in Africa.
Se l’Azienda fosse un vino, a quale lo paragonerebbe e perché?
Sceglierei un bollicine. Intanto perché siamo nella zona delle bollicine, a dieci minuti dalla Valdobbiadene. Vini frizzanti come lo siamo noi, dinamici e sempre in movimento, innovativi. Il nostro payoff aziendale è il motto di Darwin “non è il più forte a sopravvivere, ma chi si adatta meglio al cambiamento”. Come marca però sceglierei una bollicina del Trentino, un Ferrari, vino di grande qualità e bevibilità.
Qual è il suo vino preferito e perchè?
Anche qui rimarrei sulle bollicine. Ma mi sposterei sulla Franciacorta a Ca’ del Bosco. Vini che mi piacciono perché frizzanti e leggeri. Vini freschi ideali per la condivisione con gli amici.

Camilla Rocca
Una passione per il mondo del vino che parte dalle origini, si è allargata all’enoturismo e ai racconti delle persone, di quei volti, quelle mani, delle storie che sono dietro alla vigna