La decima edizione del premio ha visto avvicendarsi sul palco il meglio dell’accoglienza italiana da Nord a Sud, tra conferme, nuovi protagonisti e qualche sorpresa
di Mattia Marzola
L’edizione 2024 dei Barawards, la decima, si è conclusa nella serata di lunedì 13 gennaio all’Alcatraz di Milano con una vera e propria pioggia di premi, celebrando le eccellenze dell’ospitalità italiana. Tra ristoranti che sorprendono, hotel di classe e cocktail bar da sogno, non sono mancate le sorprese e qualche exploit geografico. Milano, ormai da tempo capitale italiana dell’accoglienza, ha fatto da padrona, ma il Sud non è rimasto a guardare, regalando momenti di grande emozione.
Come detto, il capoluogo lombardo si conferma capitale della creatività culinaria con il premio Easycassa Ristorante Rivelazione dell’Anno assegnato al Moebius, premiato quest’anno anche con la stella Michelin e l’ingresso del bar nella classifica dei “The World’s 50 Best Bars”. Non da meno Napoli, che porta alle pendici del Vesuvio il premio Zini Ristorante d’Albergo dell’Anno, con il Ristorante Alain Ducasse Napoli presso l’Hotel Romeo, un riconoscimento che celebra l’eccellenza internazionale anche nel cuore della città partenopea.
Non meno importanti i riflettori che si sono accesi in laguna per incoronare Chiara Pavan del Venissa, Cuoco dell’Anno nell’anno della consacrazione televisiva di Masterchef, un premio che esalta la qualità della cucina veneta in chiave moderna.
Tra gli hotel, Roma si guadagna il premio Hotel Rivelazione dell’Anno con il W Rome, un gioiello di design che ha saputo conquistare il cuore di chi cerca lusso e innovazione. A Milano, invece, è stato il Mandarin Garden del Mandarin Oriental Milan a portare a casa il premio Venturo Bar d’Albergo dell’Anno, simbolo di eleganza e qualità in un ambiente esclusivo.
Tornando al Sud, L’Antiquario di Napoli è stato premiato come Bibite Sanpellegrino Cocktail Bar dell’Anno, portando in alto la tradizione partenopea del cocktail e della miscelazione. Il Sud si è distinto anche con Carmela Maresca di Luminist, premiata come Barista dell’Anno, a testimonianza dell’eccellenza della coffee culture napoletana che non smette di sorprendere.
Anche Torino entra in scena con il Caffè San Carlo, riconosciuto come Bar Pasticceria Gelateria dell’Anno, mentre Roma si fa Capitale, anche della dolcezza, con Giuseppe Solfrizzi de Le Levain, eletto Pasticcere dell’Anno.
Fra i premi individuali, una citazione particolare va sicuramente a Luca Bruni del Depero Club di Rieti, che ha portato fuori dal circuito delle grandi città il Premio Altos Bartender dell’Anno, dimostrando che il talento non ha confini. Ancora un’altra sorpresa arriva da Gabriele Armani, giovanissimo valdostano premiato come Bartender Italiano all’Estero dell’Anno, per il suo lavoro al Paradiso di Barcellona, locale che sta scrivendo la storia della mixology globale, sempre tra i migliori al mondo.
Non sorprende invece come Milano si sia, ancora una volta, mostrata regina indiscussa della mixology con Edris Al Malat del Dry Milano, che ha vinto il Premio Nardini Bar Manager dell’Anno, e Rita&Cocktails, che ha conquistato il Premio Amaro Montenegro Bar Team dell’Anno. Sempre nel capoluogo lombardo, grazie al Birrificio Lambrate, il Premio Bar Birreria dell’Anno.
A dimostrare come la creatività non abbia confini anche i premi dedicati alle novità, come il Premio Barceló Bar Rivelazione dell’Anno, andato a Sentaku Izakaya di Bologna, una realtà che unisce tradizione e innovazione, e il Premio Slow Wine Locale Green dell’Anno, assegnato a Convivium Bar del Relais Monaci delle Terre Nere a Zafferana Etnea, che ha saputo coniugare gastronomia, sostenibilità e gusto.
Non sono mancati riconoscimenti per le piccole realtà che fanno la differenza, come ’Ino di Firenze, premiato come Agritech by Vandemoortele Paninoteca dell’Anno, e Cafezal Coffee Hub di Milano, che ha conquistato il Premio Bloom Specialty Coffee La San Marco Bar Caffetteria dell’Anno,
Brilla non solo nella mixology ma anche alla regia Barmacia – Soluzioni Spiritose di Potenza, che ha ricevuto la Menzione Speciale Video Promo dell’Anno, confermando l’importanza della comunicazione visiva nel mondo della mixology, e B.O.A. T.S. – Based On A True Story di Siracusa, premiato con la Menzione Speciale Comunicazione Social dell’Anno, per l’efficacia dei suoi contenuti sui social media.
Alla Terrazza Rooftop Bar & Bistrot al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio va invece la Menzione Speciale DiSaronno Bar Menu dell’Anno, a testimonianza di come un menu ben fatto possa davvero fare la differenza.
Quanto successo all’Alcatraz non è stata solo una celebrazione delle eccellenze, ma anche uno specchio delle diverse anime della ristorazione e dell’ospitalità italiana. Dimostrando come, nonostante le critiche, da Nord a Sud, passando per le isole, la passione e la creatività che hanno fatto dell’accoglienza made in Italy un unicum nel mondo, siano ancora vive e possono se ben sfruttate garantire un futuro roseo per il Paese.
Mattia Marzola
Giocoliere di parole, voracissimo lettore, buona forchetta (e buon bicchiere) ha deciso di unire le sue inclinazioni, diventando così appassionato docente di lettere ed entusiasta giornalista enogastronomico, anche se poi scrive di tutto.