National Category Manager di Partesa, parla in esclusiva con noi il neo-direttore artistico del Paestum Wine Fest, in programma dal 23 al 25 marzo. Tra gli appuntamenti in calendario molti focus per stimolare lo sviluppo del settore, attività coinvolgenti per i consumer, oltre al primo appuntamento 2024 di Wine List italia, il progetto di Vendemmie e Milano Wine Week, che in questa tappa celebra l’eccellenza dell’ospitalità del Sud Italia
Carismatico, visionario, innovativo: Alessandro Rossi, National Wine Category Manager del colosso Partesa, ha contribuito ad aggiornarne l’operato fino a rendere l’azienda leader in Italia nei servizi di vendita, distribuzione e consulenza per il canale Horeca. Da quest’anno, ha preso le redini come Direttore Artistico anche del Paestum Wine Fest, manifestazione vinicola giunta al tredicesimo anno, in programma dal 23 al 25 marzo 2024. Parole d’ordine di questa edizione? Comunicazione, sinergia e valorizzazione di un patrimonio enologico ed enogastronomico – quello dell’Italia meridionale e, in particolare, campano – che è sempre più riconosciuto a livello mondiale.
Quali sono le novità di questa edizione del Paestum Wine Fest?
Una delle più importanti novità di questa edizione è il suffisso “Business” che abbiamo aggiunto al nome dell’evento. Il nostro obiettivo è quello di offrire opportunità ai partner commerciali anche al di là dell’evento stesso, attraverso sessioni di lavoro e la partecipazione di figure di spicco che offrono soluzioni per il futuro, focalizzate sempre di più sul Sud Italia e anche sull’estero. Paestum funge da contenitore, ma anche da catalizzatore per importanti collaborazioni con eventi come Milano Wine Week e VinoWay, lavorando insieme per garantire una coesione e un obiettivo comune. Sono dunque numerosi i momenti di confronto che, in questa edizione, vedranno protagonisti alcuni dei più influenti player del settore vinicolo italiano, e che si concentreranno su temi essenziali come la tematica della comunicazione nel mondo del vino. Avvicinare sempre più il consumatore, in particolare le nuove generazioni, coinvolgendolo direttamente: anche questo è uno degli obiettivi fondamentali che stiamo perseguendo, e che deve passare attraverso un nuovo modo di comunicare. Un nuovo vocabolario per raccontare il vino.
Il territorio della manifestazione – il Sud Italia – riveste un ruolo sempre più cruciale sia dal punto di vista della produzione vinicola, sia da quello dell’ospitalità. Cosa puoi dirci a riguardo?
Il territorio è fondamentale da due punti di vista: non solo per la produzione sempre più orientata verso prodotti premium, ma anche perché si trova al centro di un’area ricca di eccellenze enogastronomiche, riconosciuta anche da premi recenti nel campo della ristorazione campana. La provincia di Salerno, in particolare, attira un target altissimo di turisti che vengono da tutto il mondo per visitare la Costiera Amalfitana. Questo non solo conferisce importanza alla manifestazione stessa ma contribuisce a consolidare la sua reputazione come luogo d’eccellenza per la cultura enogastronomica, che sempre più deve posizionarsi nell’ambito di una rete nazionale sinergica, integrata e collaborativa.
Le manifestazioni vinicole che ruolo giocano in questo senso, secondo te?
Le manifestazioni come questa diventeranno sempre più cruciali. In Italia c’è un divario generazionale da colmare, con i giovani che spesso si sentono intimiditi dal mondo del vino. Dobbiamo creare progetti su vasta scala per coinvolgere un pubblico più ampio, magari suddividendo le iniziative per fasce d’età. Anche i distributori e la grande distribuzione devono contribuire a diffondere la cultura del vino direttamente ai consumatori. È necessaria una coerenza di intenti per una comunicazione efficace.
Tra le novità di quest’anno, il Paestum Wine Fest ospiterà la prima tappa 2024 di Wine List Italia, il progetto che MWW Media – Vendemmie ha lanciato nel 2023 con Milano Wine Week per valorizzare la figura del sommelier nella ristorazione italiana. Una figura che, tuttavia, è stata recentemente messa in discussione…
A mio avviso i sommelier devono diventare sempre più leader d’opinione. Considerando in particolare l’allontanamento dei giovani dal mondo del vino, i sommelier possono svolgere un ruolo essenziale come anello mancante tra il settore vinicolo e le nuove generazioni di consumo, per esempio guidandole nella scelta dei migliori vini per ogni portafoglio. La collaborazione con Wine List rappresenta anche un’opportunità per avvicinare importanti figure del Sud, riducendo così le distanze e valorizzando l’incredibile offerta enogastronomica e di professionalità che caratterizza ogni angolo della nostra Penisola. È un grande onore per me aver attivato una collaborazione trasversale con la Milano Wine Week: la strada del futuro del vino è lastricata di sinergie, scambi culturali e collaborazione per far emergere ancora di più il verbo.
Con la proliferazione di manifestazioni locali, quanto è importante una politica comune per incentivare la partecipazione e l’interesse?
E’ fondamentale costruire una politica comune tra le grandi manifestazioni italiane. Le caratteristiche e gli obiettivi possono essere diversi, ma è fondamentale che ci sia coerenza nel messaggio trasmesso. La collaborazione tra eventi come Paestum, Milano Wine Week e VinoWay rappresenta un esempio di sinergia positiva che mi auguro faccia scuola. In un contesto in cui andare controcorrente è sempre più difficile, la coesione diventa ancora più preziosa.
Questa è la tua prima edizione come direttore del festival. Come intendi lasciare il tuo segno?
Come nel calcio, prima si costruisce la squadra e poi si affronta il campionato. Quest’anno ho dato grande importanza al dialogo e alla creazione di un ambiente accogliente: abbiamo messo le basi, ma la comunicazione sarà al centro dell’attenzione nel prossimo anno, con la promessa di rendere l’esperienza ancora più spettacolare.
Per informazioni sul Paestum Wine Fest: www.paestumwinefest.it
Per informazioni su Wine List italia: www.winelistitalia.com